Quando si parla di danza classica la prima immagine che viene in mente è quella di una ballerina con indosso il tutù e le scarpette da punta.
Un genitore che decide di indirizzare il proprio figlio verso un percorso di danza, ha l’immagine e il desiderio di un giorno vederla danzare su di un palco con quel tutù ricco di paillettes e le scarpette da punta. Sarebbe un momento meraviglioso, a volte più del genitore che del figlio.
Per tutti i bambini che decidono di intraprendere questo percorso, l’immagine è la stessa. L’ambizione da raggiungere, anche se dopo anni, sono proprio le scarpette da punta! Ma racchiudere tutto il lavoro di un danzatore in un paio di scarpe da punta, è molto riduttivo.
Sta quindi a noi insegnanti, far capire fin da subito che questo momento probabilmente arriverà, ma sarà preceduto da un lavoro molto complesso per preparare il corpo e la mente. Un lavoro che non termina con il raggiungimento di tale obiettivo, ma che prosegue ancora dopo con altrettante tappe da percorrere.
Già da quando si è molto piccoli e si iniziano a studiare i primi passi di danza, l’allievo si rende conto che in quel “gioco” dove c’è la musica e si balla, si cela qualcosa di molto più complesso che porterà impegno, sacrifico e fatica.
Spesso nelle scuole di danza arrivano bimbi molto piccoli di soli tre-quattro anni che vengono inseriti in corsi denominati “gioco-danza”. Non sono contraria a questi corsi introduttivi, ma spesso dal genitore viene considerato come un primo anno di danza e quando passeranno al corso di pre- danza e poi al preaccademico, penseranno che sono già trascorsi 3 anni, un tempo abbastanza ampio, un lavoro così lungo e ancora non si parla di scarpette da punta.
Qual è quindi l’età giusta per iniziare ad indossare le scarpette da punta?
Beh genitori, mi rivolgo a voi, dandovi delle informazioni utili, che però dipendono sempre da caso a caso. A prescindere dagli anni di studio alle spalle, prima dei 10 anni non è comunque un’età appropriata per iniziare il lavoro con le punte. Intorno a quella età si è definito lo sviluppo scheletrico. Inoltre sicuramente si sarà fatto negli anni precedenti uno studio approfondito per rafforzare le caviglie, si è lavorato molto sulla mezza punta e sulle dita dei piedi, sono stati raggiunti equilibri stabili e quindi una buona postura, e si è battuto molto sull’ en dehors. Requisiti questi fondamentali per ogni danzatore sia se si danza con le scarpette da punta, sia se si useranno le mezze punte.
Quindi, tutte le bimbe che iniziano lo studio della danza e raggiungono tali requisiti potranno indossare le scarpette da punta?!
Beh… non tutti possono mettere le punte.
La struttura fisica varia da bambino a bambino e i piedi non sono tutti predisposti per un lavoro sulle punte. Ci sono i cosiddetti “piedi piatti”, far mettere le scarpette da punta ad una bimba che ha un piede con la pianta molto piatta non è certo una buona idea, si potrebbero solo causare dei danni irreversibili. Noi insegnanti siamo responsabili di esaminare ogni allievo e creare un percorso personalizzato, un bravo danzatore non è tale solo se danzerà sulle punte! E sicuramente con molta probabilità, l’allievo stesso si troverà d’accordo con la scelta dell’insegnante, negli anni di studio ha imparato a conoscere il proprio corpo e quindi a valutare da solo le cose che potrà raggiungere.
Gli allievi conoscono i sacrifici e la fatica a cui bisogna sottoporsi per arrivare a raggiungere alcuni obiettivi, e sanno benissimo quello che costa mettere le punte, avere un piede piatto con indosso le punte significherebbe frustazione e si sentirebbero ridicoli verso se stessi e verso gli altri loro compagni. Noi insegnanti ci imbattiamo in genitori che non sanno tutto questo e pensano che sia semplice danzarci su e che tutti possono farlo, soprattutto dopo aver visto ètoile che le indossano con eleganza e leggerezza.
Oltre ad un’assegnazione adeguata delle scarpe da punta per tutti gli allievi che possono indossarle, l’insegnante valuterà quale scarpa scegliere. I criteri sono diversi, si deve prendere in considerazione il peso, l’altezza e la muscolatura, ma anche cosa si dovrà danzare, se una coreografia o una variazione con un ruolo specifico da interpretare.
Noi insegnanti chiediamo sempre ai genitori di aver fiducia nel nostro lavoro, abbiamo studiato tanto per poter garantire ai nostri allievi uno sviluppo adeguato del corpo ed una consapevolezza mentale tale da far vivere loro serenamente il lavoro da danzatore.
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